Raid di Sferracavallo visto da Wiget-Galbiati

Scrivere questo articolo e’ facile e difficile allo stesso tempo. Facile perche’ i 2 giorni di regata possono essere semplicemente riassunti come “Spettacolari” , difficile perche’ e’ complicato raccontare tutte le emozioni e l’adrenalina che il raid ha provocato in noi.
Atterriamo a mezzanotte di venerdì (equipaggio Wiget-Galbiati, con il mental coach Chiesa) a Punta Raisi, dopo 30 minuti arriviamo al circolo dove una camera della foresteria ci aspetta.
Sabato mattina, ci accoglie una Sferracavallo inondata dal sole, senza una nuvola e con una temperatura estiva, Indugiamo a colazione presso il Circolo, godendoci lo spettacolo e la pace del luogo, Il circolo e’ una delle strutture piu belle che abbia mai visto. Unita alla gentilezza e disponibilità delle persone che lo gestiscono , ne fanno un posto eccezionale. Tempo di recuperare il carrello stradale e arrivare alla base nautica, troviamo il circo dei regatanti gia’ indaffarati a preparare l’attrezzatura.
La giornata si prevede calda ma con poco vento. Il programma prevede un raid verso ovest fino quasi a punta Raisi per circa 15 miglia. Il vento stenta a salire , ma finalmente intorno alle 14.00 arriva un grecalino che sale fino a circa 8 nodi. Il nostro mental coach , Adriano Chiesa, cambia ruolo e sale sul gommone a supporto dell’assistenza in acqua. La nostra partenza e’ disastrosa. Ci incastriamo con Paolo Fava. Dopo un tira qua, molla la, spingi , ma era colpa mia, era colpa tua, perche’ non poggi, finalmente partiamo. Tempo di arrivare alla boa di disimpegno verso est e subito su il gennaker verso l’isola delle Femmine da lasciare a sinistra. L’andatura è troppo orzata e vediamo l’albero piegarsi pericolosamente durante le scarrellate. Ammainiamo, doppiamo il capo e issiamo nuovamente gennaker. Decidiamo di stare al largo, scelta che paga rispetto a chi e’ andato sottocosta. Arriviamo alla boa di punta Raisi ben piazzati. giriamo la boa e dopo poco si imbonaccia tutto. Resistiamo cercando le ariette e cercando di continuare a far camminare la barca. Dopo circa un’ora, il vento riprende a soffiare . Ridiamo gennaker e riusciamo a camminare fino all’isola delle Femmine tenendo questa volta il gennaker anche con andatura orzata.
Grande soddisfazione nel vedere la barca che viaggia spedita con due al trapezio e gennaker cazzato da sembrare un genoa. Passata l’isola delle Femmine, di nuovo bonaccia.
La flotta, nonostante la distanza percorsa, e’ rimasta compatta. C’e’ tutto ancora da giocarsi con arietta debole e refolini che fanno accelerare la barca e poi l’abbandonano. Riusciamo, non so come a districarci da quella situazione e arriviamo terzi dopo Marco Gambardella (1) e Icio Stella (2).
La serata la passiamo all’evento organizzato magistralmente dal Circolo , di degustazione vini con cena , tra uno zibibbo e un passito nella cornice fatata della sede del Circolo.
Il giorno successivo, Domenica, sono previste 2 prove con andata verso Mondello ,sosta nella spettacolare baia e ritorno a Sferracavallo, con distanza di circa 6 miglia a tratta.
Adriano Chiesa di nuovo sul gommone a fare assistenza. Il vento questa volta si presenta puntale e esuberante (circa 15 nodi). Partiamo e andiamo verso la boa di disimpegno presso l’isola delle Femmine e poi su Gennaker per una cavalcata senza freni verso Mondello.
Anche questa volta optiamo per stare al largo. Scelta che paga perche’ gli equipaggi che sono stati sotto costa, arrivati sotto CapoGallo, si fermano. Noi risentiamo del buco solo parzialmente, e procediamo veloci verso la boa di disimpegno posizionata a est di Mondello. Giriamo 4 dietro Stella, Sanzone, Villani, tallonati da Fantasia. Anche qui la scelta del bordo aiuta. Decidiamo di stare fuori e non verso costa puntando all’arrivo a Mondello, e arriviamo terzi al fotofinish con Sansone che chiude secondo dietro l’imprendibile Stella. Arriviamo alla baia di Mondello con clima agostiano e gremita di bagnanti.
Tempo di un rapido panino, qualche foto con signore locali (e sappiamo a chi mi riferisco) e si riparte per la seconda prova della giornata.
Partenza senza disimpegno e lunga bolina fino a Sferracavallo, Questa volta indugiamo sotto costa e ci prendiamo il buco di vento sotto Capogallo e un calo successivamente. Chiudiamo ottavi ma felici.
Un grazie di cuore per l’accoglienza caloroso e il supporto puntuale nella logistica. Ci si vede agli Italiani

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