Il mondiale 2015 secondo Radman-Cioni

Di Marco Radman e Luca Cioni.

11693827_10153141329747830_550353287431359557_n1600 km ds fare in auto, 18 ore di guida direzione Kiel! Viaggio che già presenta delle difficoltà visto che nei pressi di Monaco mi esplode uno dei due pneumatici del carrello (cambiati 2 anni fa!!!). Cerchione nudo sull’asfalto e scintille per tutti! Mettiamo la ruota di scorta (con gomma da arresto) e proseguiamo.

Arriviamo a Kiel alle 9.00 di sabato. Temperatura 13°. Andiamo in spiaggia e come prima cosa…. vediamo una popò di amazzone bionda che esce dall’acqua gelida completamente nuda… che mi pareva Bo Derek in 10! Vai… cominciamo bene!

La domenica la dedichiamo alla pesa della barca e dell’ equipaggio dopo cui ci facciamo pure una uscitina. Subito capiamo che in acqua si va come da noi a Calambrone in inverno. Temperatura dell’acqua 17°. Quindi muta lunga, sottomuta, dry top, scarpine alte berretto, ecc…
Lunedì è il giorno della pratice race, che viene fatta con un bel vento steso di circa 15 nodi. La barca cammina veloce di bolina e molto veloce di lasco.
Martedì inizia il Campionato. Si parte con le qualifiche con due flotte da 85 barche. Facciamo una sola prova con vento molto debole. Chiudiamo 17°. Regata senza lode e senza infamia. Ma possiamo e vogliamo fare di più. Il problema che abbiamo incontrato, e che dopo essere partiti in boa, hanno dato richiamo generale, e subito hanno ridato i 5 minuti. Il punto è che con poco vento, una linea di 450mt e 80 rande davanti… non abbiamo preso il tempo. Infatti abbiamo preso l’ultimo minuto e basta… e per questo non sono riuscito a partire dove volevo.
radman-cioni-kiel-2015Martedì sera andiamo a cena con Lamby che dalla vicina Amburgo ci viene a fare visita. Serata super piacevole. Ci rimprovera di aver tagliato il traguardo della regata di prova… porta male dice! Me ne ricorderò!
Martedì facciamo 4 prove con vento da ovest (da terra) ultra ballerino in intensità e direzione. Facciamo 33-6-14-14.
La prima prova nuovamente in difficoltà come il giorno prima per il richiamo generale…non riusciamo neanche a prendere l’ultimo minuto… e parto così… alla come viene viene. Nella seconda prova partiamo bene, andiamo nella parte giusta, il vento non ci molla, e riusciamo sempre a stare negli 8. La terza navighiamo sempre intorno alla quindicesima e teniamo la posizione bene. Nell’ultima prova di giornata giriamo la prima boa di bolina in 41° posizione, addirittura per fare il bordo di disimpegno al traverso di circa 50 mt devo pure virare… visto che il vento è ruotato di almeno 60 gradi. Ma condizioni così aleatorie sono anche una opportunità per recuperare… ed infatti iniziamo ad azzeccare bordi, strambate e virate….e riusciamo a rientrare nei quindici. In una giornata così difficile, viene fuori tutta la classe e l’esperienza di Mitch Booth che con il figlio è il più costante di tutti… 15-1-1-2. Un martello. Ashby, spesso indietro alla prima boa, grazie alla sua velocità e bravura riesce sempre ad essere nei 6.
Mercoledì vento ultra leggero (2-4 nodi), e un freddo boia! Ultima regata di qualificazione. Per questa unica regata vengono rifatti i due gruppi (mi piaceva più il sistema adottato in tutti i precedenti mondiali). Facciamo 24 con il rammarico di aver perso almeno una dozzina di posizioni nell’ultimo lasco. Un gruppo di barche molto lontano… stramba subito in boa… e trova un venticello benevolo….che noi non vediamo. Colpa nostra. In condizioni del menga come quelle… non si deve mai sottovalutare nessuna situazione.

Arriva il giorno delle finali. Finalmente il forecast prevede 15 nodi e caldino. Mi sa che si sono sbagliati con l’ordine di misura. Non erano nodi…. ma m/s! Ci ritroviamo in una giornata della madonna con vento di circa 25 nodi e rafficoni a 30 e con un mare che cresce e che produce delle onde straordinariamente ripide. Di lasco quando si passavano si aveva la sensazione di saltare giù da un muro.

11751434_10153149933477830_5149638184735329061_nLa prima prova regatiamo malino. Decido di partire in barca, quindi mi tengo l’opzione della destra lungo costa che ha sicuramente meno onda contro. Partiamo e subito viro. Mi pare di averla azzeccata….ed invece giriamo a metà flotta. A sinistra è aumentato il vento. Alla fine chiudiamo 33. Il vento aumenta. Le regate sono tiratissime, tutti molto vicini, in 20 secondi ci sono 20 barche. Nella seconda partiamo e regatiamo benone e siamo a ridosso dei 15. Ma in un lasco scendendo da un’onda, con relativo nose down, il mio prodierone Luca, appoggia  male la mano sul fianco dello scafo e la spalla prende un gran strizzata. Gran dolore grande urlo, grande mia preoccupazione. Finiamo con il freno tirato in 25esima. L’ultima prova la facciamo… con Luca (guerriero!) che mi issava il gennaker con una sola mano e finiamo 36°. Mare tutto bianco di schiuma… tutti a terra. Siamo 23° in generale. Speriamo che per Luca sia solo una contusione… Invece la mattina dopo… mspalla kaput! Neanche riusciva grattarsi l’ombelico….. Sono previsti altri 25-30 nodi. Impensabile andare in acqua con il buon Luca. Provo ad ingaggiare qualche prodiere nel parterre….ma chi è a terra preferisce rimanerci, e magari smontare tutto per andare verso casa. Ed è proprio quello che faremo anche noi.

Dopo tutta sta filippica… fare tanti km, tante ore di viaggio, prendere ferie… ne è valsa veramente la pena! Un campionato con tantissime barche. Le flotte del nord europa stanno crescendo sia in numero che in qualità (Svezia con allenatore su gommone al seguito, come altre nazioni tipo Olanda, Usa ed altri…). Il Campionato si è sviluppato o con vento molto leggero o con super ventone. Peccato, visto che con vento fresco, ma non eccessivo, eravamo assai convincenti (anche Misha  dopo la regata di prova ha fatto i complimenti al nostro pacchetto intermente italiano). Il grande Mitch Booth durante una intervista per la tv tedesca ha ribadito che adesso più che mai la Classe F18 è una grandissima opportunità per i giovani che con un badget anche ridotto vogliono crescere e confrontarsi su una barca tecnica veloce e molto simile alla classe olimpica di riferimento. I numeri della F18 sono una garanzia. Quantità e qualità. A tal proposito nei 10 sono entrati 3 timonieri di 20 anni, tra qui il 4° classificato, l’americano Reiss (1995) che è al suo 4° titolo consecutivo Youth. Quindi a 16 anni era già la davanti! Molti giovani quindi ma anche molti che fanno i giovani… tipico di una Formula Magica!

Piccolo discorso tecnico. Gli olandesi (Larsen in testa) di bolina con pochissimo vento riescono a fare degli angoli allucinanti… come del resto avevamo già visto qualche anno fa De Koenig a Marina di Grosseto. Stesso discorso per i Sach dalla Germania. Tutti controvento. Cazzano la randa alla morte e via. Io non ci riesco proprio! Con ventone invece li vedo andare tutti in velocità con rande molto aperte anche e soprattutto di paranco. Il Falcon F18 è sembrata una barca veloce ma ancora da mettere a posto sul piano della affidabilità. La barca che aveva Misha, Open Projet F18 fatto da Exloder, è molto bella da vedere, e sembra vere un buon potenziale. Ti vendono i due scafi e le due traverse… e poi te la custumizzi come ti pare.

marco 01Per quello che ci riguarda, ovviamente mi dispiace personalmente per l’infortunio di Luca che spero si possa risolvere più rapidamente possibile. Abbiamo regatato tendenzialmente con costanza, senza fare i 50 o 60esimi… che ho sempre fatto in passato, cosa fondamentale per trovarsi il più avanti possibile. La sensazione è che i primi 6/8 sono veramente più forti, mentre la “seconda fascia” che va dai 10 ai 20 bè…. è abbordabile… ma non devi sbagliare!  Soprattutto in gold potevo essere più deciso in partenza mentre nelle qualificazioni con vento leggero siamo stati a galla senza particolari acuti.

La barchina continua ad andare molto bene, nonostante sia ormai a 5 stagioni.
In conclusione una trasferta lunga, ma assolutamente positiva dal punto di vista sportivo. Si impara più durante una settimana di mondiale che in un anno di uscite davanti al circolo!

Saluti

Marco e Luca

Un commento

  1. Grazie per il bel resoconto Marco. Solo a un’ equipaggio Livornese poteva capitare l’amazzone nuda in Germania alle 9 di mattina, boia de! ahah
    Complimenti per come avete tenuto botta in condizioni super variabili e difficili
    Alla prossima

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