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Si è svolta la seconda prova dello Zonale F18 della XV zona, a Dervio il 15 giugno, in occasione della regata MULTILARIO OPEN SPRING.
10 agguerritissimi equipaggi al via, che hanno visto un inusuale rimescolamento e qualche novità. Alla partenza Manfredi Zino, ormai diventato Laghee a tutti gli effetti che parteciperà qualche tappa dei prossimi zonali in programma. Nuovo equipaggi Fabrizio Pancalli con Jan Thieffinne alla loro prima regata in Formula 18 – ITA235 – (speriamo di vederli presenti assiduamente alle prossime regate). Mazzucchi, Lusignoli, temporaneamente senza barca, si sono suddivisi rispettivamente al timone di ITA20 (Piercarlo Mortillaro) e a prua di ITA157, (Manfredi Zino). Maurizio Cremonti e Gabriele La Faietta, con sorriso a 2500 denti, sfoggiano l’appena acquistata barca di Mazzucchi/Lusignoli avendo chiara la responsabilità di tenere alto il palmares. Maurizio Stella, con nuovo prodiere neofita. Carlo Berti con a prua Stephane Termine , finalmente tesserato e abile e arruolato a regatare. Roberto Bruno e Massimo Perelli (ITA 50) che hanno ripreso le regate a 1 anno di distanza.
Il percorso è quello classico della Multilario. Una Logn-Distance che prevede una bolina verso Bellano e poi un lungo lasco verso Domaso con l’unica accortezza di passare il gate verso la punta di Piona per tenere la flotta verso est, e poi , girata la boa, una lunga bolina di nuovo verso Bellano, per tornare alla boa di partenza e arrivare in barca giuria.
Giornata bella, molto calda, con rischio di temporali (come successo il giorno prima),
Con un minimo ritardo, la partenza viene data alle 13.40 circa. Breva debole in crescendo ma molto debole. La flotta si divide subito sul lato sinistro e destro per l’avvicinamento alla boa di bolina. Ancora molti buchi di vento e situazione delle posizioni incerta fino all’arrivo in boa che vede premiare il lato sinistro,
Subito su di gennaker, e si parte per la cavalcata verso Domaso, Il vento ancora non completamente steso vede le posizioni cambiare almeno fino al passaggio di Dervio. Li la Breva comincia a soffiare maggiormente stesa, con un accenno all’ utilizzo del trapezio. L’arrivo al gate di Piona è problematico, Il vento cala, e c’e’ di nuovo un ribaltamento delle posizioni, Chi e’ andato sul lato di Dervio, che sembrava il favorito, rimane imbonacciato, Chi arrivava dal lato opposto, riesce , con alcune strambate, a recuperare.
Il passaggio del gate e’ difficoltoso perché’ senza vento. Si procede verso la boa di Domaso, con vento ancora debole e macchie. C’e’ chi sta sotto Piona e chi sta verso Gravedona. Paga più il lato di Gravedona.
Passata la boa di Domaso, si torna verso sud, di bolina. Con vento un po’ più forte, che però cala del tutto sotto Piona. Classica situazione dove, causa temprali intorno all’area, c’e’ la Breva che viene contrastata da vento da nord.
Si passa una buona mezzora senza vento inseguendo i refolini, ora da nord ora da sud.
Poi finalmente la breva ha la meglio, e comincia a soffiare più forte, Sono avvantaggiati gli equipaggi che si trovano più a sud, e che per primi prendono il vento. La breva comincia a soffiare fino a garantire una navigazione con 2 a trapezio, ma ormai le posizioni sono consolidate ( tranne sorpasso all’ultimo dell’equipaggio Wiget/Giudici su Berti/Termine per un errore di issata gennaker in boa dei secondi.
Sapiente mossa del comitato di regata, di accorciare il percorso , posizionando la boa di Bellano, davanti a Dervio, garantendo la conclusione della regata per tutti.
L’ordine di arrivo vede primeggiare l’equipaggio Manfredi Zino ( ormai annoverato tra i Laghee) , con a prua Jacopo Lusignoli, Elia Mazzucchi, al timone di ITA 20, con a prua Percarlo Mortillaro, si portano a casa un 2° posto. Terzi Paolo Fava e Eleonora Gelmini, che confermano la loro abilita’ nell’interpretare regate con condizioni mutevoli trovando sempre il posto giusto dove essere per avere la giusta pressione.
Classifica completa clicca.
Prossimi appuntamenti delle regate zonali: 28 e 29 Giugno – presso Marvelia Dongo e 12 e 13 Luglio presso il CVD a Dervio.
