St Barth Cata Cup 2018 di Gianni Fantasia e Co

Essere a Novembre a StBarth quando a casa le temperature cominciano a scendere non è male... partecipare alla StBarthCataCup in F18 è molto di più! È una regata da godersi in ogni singola prova, sia agonisticamente che per la cornice in cui sei immerso tra spiagge bianche, baie, isole, onde e vento... e tartarughe.
Certo, organizzarsi per portare e riportare la barca da St.Barth è impegnativo ma ne vale la pena. Nella quota di iscrizione di 950€ ad equipaggio, sono inclusi iscrizione alla regata, trasporto in Container, auto per due equipaggi, pernottamenti, cene e pranzi tra una prova e l’altra, etc... il tutto a St.Barth!Agonisticamente, il livello è molto alto con equipaggi come Paschalidis/Trigonis che hanno vinto praticamente tutto quest’anno, Booth/Booth, Desmaker/Galliani, Figueroa/Booth, Boulogne/Boulogne, gli argentini... e ovviamente noi italiani :)). Dani e Mitch personaggi divertenti e disponibilissime anche a terra, si sono occupati anche del carico/scarico dei containers e vi assicuro che non è piacevole dentro con 40 gradi!
Il team italiano della 11ma edizione è composto da Annibale e Antonio “Bellomino”, Gianni e Jacopo e Andrea e Antonio... quest’ultimo rimasto a metà per “indisposizione” 🙂 di Andrea. La trasferta inizia a Ottobre con lo smontaggio delle barche a casa e trasporto per caricarle a Tolone insieme ad altre 6. Altri containers in partenza da Nord Europa e, per chi ha fatto i mondiali, da Sarasota. Stoico Annibale che è partito da Napoli da solo direzione Pescara dove ha caricato la barca con Antonino e insieme sono partiti per Tolone. Incontro in Liguria alle 21 con noi e arrivo a Tolone alle prime luci dell’alba, dopo sosta per pennichella in Autogrill in Francia. Barche caricate nel container, pranzo e rientro in Italia.

Le settimane aspettando la partenza passano con uno sguardo continuo al meteo confrontando diverse app, alcune più “verdi”, tipiche di St.Barth, altre decisamente “rosse”... “naa, non può essere, previsioni sbagliate”... e invece alla fine vince il “rosso” aaarghhh! I primi giorni sono un pò ‘umidi’ con pioggia intervallata a sole per concludersi in bellezza con tre giorni di sole dove St.Barth da il suo meglio
Arrivati domenica, lunedì montiamo, martedí trasferiamo le barche al Nikki Beach e finalmente mercoledì uscitina di prova. Ho tirato tutto quello che potevo tirare ma vento e onda insieme sembravano indomabili!Viste le condizioni di onda e previsioni di venti regolarmente sopra i 20-25nodi, i giudici hanno optato per le prime opteranno per farci regatare in sicurezza aspettando il giorno migliore per il classico giro dell’isola. Dopo aver pensato solo per qualche secondo di impacchettare e godersi le spiagge dell’isola piuttosto che frullare in mare, Annibale entra in acqua insieme a noi e diamo il via alla più bella regata dell’anno! È solo questione di abituarsi a queste condizioni che per noi mediterranei sembrano estreme .
Nei primi giorni si gira all’interno della baia di St.Jean dove le condizioni sono più gestibili secondo il comitato di regata. Il vento soffia di brutto e le onde sono un misto di montagne con mare incrociato, una frullata continua. Le nuvole e il poco sole non concedono quel tepore che ti rende più sereno. Obiettivo: partire e tagliare la linea di arrivo, godendosi lo scenario da paradiso tutto intorno! Boe di bolina impossibili da vedere. Il lasco mi ricordava i vecchi tempi in HC16 in cui si guardava solo lo scafo sottovento continuamente al limite dell’ingavonata. Era un continuo poggiare e orzare (poco!) con massima attenzione a mollare lo spi quando necessario. Dopo averci preso confidenza, è stata una goduria unica! Annibale e Bellomino vengono immortalati con la miglior posa volante della settimana, con Bellomino che a detta sua ‘ammortizzava’ le onde rispondendo ad un commento da oltreoceano che lo esortava a stare più disteso e meno ‘cacato’ . Anche i big erano in sofferenza in quelle onde, a loro dire, ma quando li vedevo in acqua non sembrava proprio!

Nei giorni successivi il sole torna e il paradiso si manifesta in tutta la sua bellezza. Con il sole tutto sembra più facile... sembra! Le onde lunghe e il mare incrociato quando siamo partiti per il giro dell’isola non le avevo mai viste... al traverso, anche se non è da me, ho tirato i remi in barca lasciando al trapezio solo il povero Jacopo al quale ho detto di attaccarsi al mio giubbotto. Pare invece che Annibale abbia pensato di tornare indietro quando Antonino (che ha sostituito un infortunato Bellomino) gli ha detto “questo è niente, il peggio deve ancora venire!” :). Passato il peggio fuori dalla baia di St.Jean il mare diventa improvvisamente quasi piatto e al lasco è piena goduria.
Uno scenario incredibile con incroci con tartarughe giganti che si tuffano nel profondo blu al passaggio dei due scafi bianchi.
Tra una prova e l’altra pausa pranzo al Nikki Beach, chiacchierate con i big, gli amici svizzeri, i compagni di avventura... e ovviamene Bellomino rincorso dalle bellezze locali. Serate al mitico JoJo burger, party al Nikki Beach con famosissima band local, compagnia entusiasmante, birra Carib a volontà, piscina, idromassaggio, giornata finale di spiaggia, oceano, bodysurf... tutto compreso...
what else!!!

Gianni&Co.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.